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Voucher: APPELLO AL PRESIDENTE E MANIFESTAZIONE IL 17 GIUGNO A ROMA

Voto in Commissione bilancio fatto grave

 

“Il voto odierno in Commissione bilancio  con cui si vogliono
reintrodurre i voucher è un fatto grave. Ci troviamo di fronte a una
norma sbagliata e peggiorativa, in sfregio a milioni di lavoratori che
hanno firmato i referendum”. È quanto si legge in una nota della Cgil.

“Una norma che contraddice le stesse decisioni assunte dal governo –
aggiunge il sindacato di Corso d’Italia – e che viene votata dalle
opposizioni di destra e respinta da parte consistente della
maggioranza”.

“La Cgil – conclude la nota – apprezza la coerenza e la sensibilità di
quei parlamentari che hanno votato contro l’introduzione  dei nuovi
voucher, continuerà  la  mobilitazione e adotterà tutte le misure di
contrasto possibili affinché i ‘buoni lavoro’ restino un cattivo
ricordo del passato”.

SCARICA E DIFFONDI la Nota commento Cgil all’emendamento Voucher

27 MAGGIO 2017

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LO SPETTRO DEI VOUCHER: SETTIMANA DECISIVA PER LE SORTI DEL GOVERNO

Si apre oggi una settimana decisiva per il governo Gentiloni. La
questione voucher è ormai ad alta tensione politica. La Cgil ha subito
bocciato l’emendamento presentato sabato e ora annuncia battaglia,
mentre sul fronte della politica non si allentano le polemiche interne
al Pd, anche se c’è chi frena sulla crisi di governo. Il ministro
della Giustizia, Andrea Orlando, per esempio, ha escluso che si possa
aprire una crisi di Governo sui buoni lavoro, anche se poi i deputati
“orlandiani” non hanno partecipato al voto in commissione e solo i
voti di Forza Italia hanno permesso all’emendamento di governo di
essere approvato. Il testo dell’esecutivo prevede, al posto dei vecchi
voucher, l’introduzione del Libretto famiglia per i lavoretti
domestici e del contratto di prestazione occasionale per le
microimprese sotto i 5 dipendenti. Orlando chiede che la norma sia
cambiata con l’auspicio di “trovare uno strumento che tenga conto
delle esigenze delle imprese ma che sia concordato con le parti
sociali”. Gli ex bersaniani di Mdp continuano a dirsi contrari alla
nuova versione dei buoni lavoro immaginata dal governo e hanno
annunciato che non sosterranno la manovra anche se verrà messa la
fiducia. La verifica politica sulla tenuta del governo l’avremo dunque
in queste ore. Oggi in commissione Bilancio alla Camera verranno
votati gli ultimi emendamenti prima dell’approdo in aula della manovra
che dovrebbe avvenire tra oggi pomeriggio e domani. Diversi i punti
importanti ancora da approvare: la norma per salvare i 5 direttori dei
musei sospesi dopo una sentenza del Tar, quelle che ripristinano i
poteri dell’Anac cancellati con le correzioni al Codice appalti, il
decreto su Alitalia con il prestito ponte da 600 milioni dello Stato
alla compagnia, l’esclusione dei fondi pensione dal bail in. Secondo
molti osservatori, se il governo dovesse porre la questione di
fiducia, si aprirebbe un doppio problema politico. In primo luogo la
maggioranza sarebbe a rischio che Mdp non intende votare sì alla
reintroduzione dei voucher. Nello stesso tempo si fermerebbero i
lavori parlamentari e, di conseguenza, anche la discussione sulla
legge elettorale, anche se nelle ultime ore sono in tanti a cercare di
tirare la volata ad una riforma elettorale modello tedesco. Il
presidente Mattarella chiede un impegno per blindare la manovra, poi
si andrebbe alle urne con la nuova legge elettorale. Anche da Grillo e
dal movimento delle Cinque Stelle il via libero al modello tedesco.

APPELLO AL PRESIDENTE E MANIFESTAZIONE IL 17 GIUGNO A ROMA. SUSANNA
CAMUSSO A REPUBBLICA

“Faremo appello a Mattarella, qui c’è stata una violazione della
Costituzione e il presidente è il garante della Carta», ha detto
Susanna Camusso subito dopo aver appreso che nella Commissione
Bilancio della Camera si è consumato lo strappo sui voucher. Annuncia
che la partita della Cgil riparte: prima con la raccolta delle firme
per una petizione a difesa della democrazia, poi con l’organizzazione
il 17 giugno di una manifestazione a Roma e se necessario con un
ricorso alla Corte costituzionale.  Inizia così l’intervista del
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso su Repubblica di ieri
(a cura di Roberto Mania): “Intervenga il Colle, beffati 3 milioni di
italiani”.

“Per la prima volta nella storia repubblicana – dice Camusso – si
assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla
Costituzione. Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un
referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto
sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo
è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini”. Rispetto al fatto
che la maggioranza di governo smentisce il ritorno dei voucher, la
leader della Cgil spiega che si tratta solo di “propaganda”. “ È
talmente falso che hanno approvato una norma che non spiega mai, se
non per quanto riguarda le famiglie, che cosa sia il lavoro
occasionale». Si introducono contratti commerciale, non contratti di
lavoro. “Non c’è traccia né di diritti né di tutele. Niente riposi,
malattia, maternità. Le sembra un rapporto di lavoro quello in cui il
prestatore non può difendersi da eventuali abusi?». Ma allora,
paradossalmente erano meglio i voucher di prima?, chiede
l’intervistatore. “È uguale. In alcuni punti addirittura peggio”.

Nella intervista il segretario generale ha risposto anche alle domande
politiche: sul governo, su chi vorrebbe farlo cadere, sul Pd e
naturalmente anche su Mdp.

A proposito della domanda di Mania sulle voci che parlano di una
possibile candidatura della stessa Camusso con Mdp, la leader della
Cgil ha risposto così:  “Ho letto questa cosa che considero molto
sgradevole. Mi colpisce e mi produce tristezza il fatto che si
trasformi tutto ciò che si fa in un’azione di rappresentanza
collettiva in meri obiettivi personali. Non solo non ci sono gli
obiettivi personali ma rimangono scelte che si compiono in ragione di
una funzione di rappresentanza”. Ma alla fine si andrà o no al voto
anticipato? “Considero il lavoro una questione determinante. Chi
spinge per arrivare a rotture traumatiche dovrebbe pensare e discutere
apertamente delle sue scelte e di ciò che comporterebbe l’esercizio
provvisorio del bilancio, nel caso si andasse alle elezioni in
autunno, per un Paese che sta arrancando, alle prese con una manovra
correttiva, alla vigilia di un cambio della politica monetaria della
Bce, con il tasso di disoccupazione giovanile che conosciamo. Ecco,
chi ha mire elettorali vorrei lo dicesse apertamente e se ne assumesse
la responsabilità”.

Si può rileggere l’intervista a Susanna Camusso sul sito della Cgil
nazionale:
http://www.cgil.it/intervista-camusso-la-repubblica/

Sul sito di RadioArticolo1 si possono invece riascoltare l’intervento
della leader Cgil subito dopo il dibattito alla Camera
sull’emendamento
(http://www.radioarticolo1.it/audio/2017/05/26/32220/voucher-no-allemendamento-truffa-susanna-camusso-cgil)
e le sue dichiarazioni durante la conferenza stampa di venerdì scorso
sui voucher:
http://www.radioarticolo1.it/audio/2017/05/26/32207/no-ai-nuovi-voucher-conferenza-stampa-del-segretario-generale-della-cgil-susanna-camusso

 

 

 

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La Cgil “ritiene gravissima l’eventualità che il Governo, attraverso
un improprio emendamento al Decreto Legge n. 50/2017 attualmente in
discussione in Parlamento, definisca una nuova normativa sul lavoro
occasionale”. È quanto si legge nell’ordine del giorno approvato ieri
dal Comitato Direttivo che si è riunito a Roma. “Le proposte in
discussione, sulle quali mai si è realizzato un confronto con il
sindacato e con la Cgil in particolare, contravvenendo agli impegni
formalmente e ripetutamente assunti dal Governo – prosegue l’ordine
del giorno – prefigurerebbero il ritorno, con norme peggiori, ai
voucher che Parlamento e Governo hanno cancellato poche settimane fa,
assumendo lettera e sostanza del quesito referendario proposto dalla
Cgil”.

“Si sta cercando – aggiunge la Cgil – di far rientrare dalla finestra
ciò che, con le nostre firme e la nostra iniziativa e mobilitazione,
abbiamo fatto uscire dalla porta. Si tratta di un tentativo
inqualificabile e inaccettabile”. “Sarebbe la prima volta nella storia
della Repubblica – sottolinea il sindacato – che un Governo e la sua
maggioranza intervengono con un provvedimento legislativo opposto a
quello emanato poco prima con il fine di evitare una prova
referendaria. Questo configurerebbe una sostanziale violazione
dell’art. 75 della Costituzione e costituirebbe un atto irrispettoso
nei confronti della Suprema Corte di Cassazione che si è appena
pronunciata in proposito”. Per la Cgil si tratterebbe di “un palese
atto di spregio nei confronti di tutti coloro che firmarono a sostegno
del quesito referendario per abrogare i voucher e di una vera e
propria lesione della democrazia, essendo evidente la spregiudicatezza
con la quale si è legiferato poche settimane fa al solo scopo di
impedire agli elettori di pronunciarsi”.

“Se questo tentativo si concretizzerà in un provvedimento di legge –
si legge ancora nell’ordine del giorno approvato dal Comitato
Direttivo – la Cgil porrà in atto una ferma e coerente azione di
contrasto, facendo sin da subito appello al Presidente della
Repubblica affinché intervenga, facendosi garante del rispetto della
Costituzione e del diritto di voto da parte dei cittadini”. Il
Comitato Direttivo della Cgil ha dato perciò “mandato alla Segreteria,
in ragione delle eventuali decisioni parlamentari, di promuovere sia
una petizione popolare per il rispetto dell’art. 75 della Costituzione
repubblicana, sia una grande manifestazione nazionale alla quale
chiamare a partecipare lavoratori, pensionati, cittadini e tutte le
organizzazioni democratiche del Paese”.

 

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